PARADOX: RIOT SQUAD
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10/11/2009Se il disco precedente, uscito lo scorso anno, 'Electrify', aveva riportato sulla scena, dopo innumerevoli disgrazie personali occorse al singer Charly Steinhauer, questi valorosi (e storici, con ben ventidue anni di attività live) thrashers teutonici, il nuovo album, 'Riot Squad', arriva oggi come una conferma dello stato di salute della quale godono nel 2009 i Paradox Prese per una volta le distanze dalle influenze power presenti nei dischi precedenti, ma non da una sana vena melodica che separa la band da altre ben più celebri thrash bands conterranee (leggasi Kreator e Sodom), Riot Squad suona come una vera e propria dichiarazione di intenti bellicosi. Riffings di chitarra taglienti, secchi ed abrasivi, ritmiche serrate ed uno Steinhauer davvero in forma danno vita quindi a dieci canzoni che suonano come dieci cazzotti in pieno volto, complice una produzione davvero azzeccata, non potentissima come spesso nelle bands thrash provenienti dalla Germania, ma chiara e precisa, di estrazione power (non per nulla il produttore è Achim Kohler, celebre per il suo lavoro con Edguy, Chinchilla e Primal Fear). Dieci canzoni si diceva, tutte buone, che a dire la verità meriterebbero il track-by-track, ma tra le quali mi sento di segnalare l'opener "Suburban Riot Squad", potente e veloce, quindi la martellante "Riptide", e la durissima "Evolution Reset", più la supersonica "No Place To Survive". Un disco molto buono, che mi sento di consigliare, a celebrazione del definitivo ritorno in salute di questa storica band, in attività da più di venti anni.
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