OVERKILL: FROM THE UNDERGROUND AND BELOW
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15/02/2006Più luci che ombre in questo nono full lenght targato Overkill, nonostante sia evidente come la band newyorkese risenta della crisi che ha investito il thrash negli anni novanta. Anche in questo caso vediamo comunque che, quando si tratta di picchiare duro, il quintetto capitanato da D.D. e Blitz riesce a dar prova del proprio valore con una manciata di brani che inchiodano spalle al muro l’ascoltatore. È il caso dell’opener “It Lives”, con quel suo drumming arrembante che fa da preambolo ad una song dinamica, ricca di cambi di tempo, ma sempre votata all’insegna del più sfrenato head banging. È vincente anche la successiva “Save Me”, che lascia il segno grazie ad una serie di riff ruvidi come macigni, supportati come sempre in maniera ottimale dal pulsare oscuro del basso di Verni. Più sottotono “I’m Alright”, “Genocya” e “Half Past Dead”, che si perdono in troppi giri a vuoto per incidere come dovrebbero. Si ritorna però a fare sul serio con “F.U.C.T.” (First Underground Commission on Termination), brano tirato dall’inizio alla fine che oltretutto si fa apprezzare per un refrain a dir poco trascinante e per delle linee di chitarra che lacerano come non mai. Impossibile inoltre trascurare la semi-ballad “Promises”, pezzo piuttosto inusuale per una band come questa, che risulta in definitiva comunque convincente, soprattutto grazie alla prova di un Blitz che cerca di smorzare l’acidità del proprio timbro vocale puntando di più sull’interpretazione e sul sentimento. Gli Overkill sono paragonabili ai classici amici di sempre: quelli da cui sai bene o male cosa aspettarti e che sono sempre in grado di farti passare dei bei momenti in loro compagnia.
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