ORIGIN: ANTITHESIS
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25/05/2008Finalmente, dopo tre anni di dura attesa è uscito il nuovo album dei maestri del techno-brutal made in Usa: sto parlando degli Origin, band che a partire del suo debutto nel 2000 ha continuato a fare il bello e cattivo tempo nell'ambito del death metal estremo. Il nuovo lavoro si intitola 'Antithesis', pubblicato sotto la Relapse, e, lo possiamo dire subito, costituisce un ulteriore passo in avanti per il gruppo statunitense. Ritornati alla line - up di 'Informitas Infinitas Inhumanitas', i nostri sorpassano l'ottimo 'Echoes Of Decimation' con un incremento sia tecnico che strutturale. I brani di 'Antithesis' si differenziano da quanto fatto fin ora attraverso l'aggiunta di elementi, sembrerà strano, epici. Questo significa che oltre alla solita intricatissima violenza, su questo album troviamo parti insolitamente melodiche, caratterizzate da un uso molto più variegato tra il cantato in growl e scream. Inoltre questa epicità viene sottolineata dalla lunghezza e l'articolazione dei brani stessi. Un bel pò di novità insomma. In ogni caso, tutti i fan accaniti degli Origin non hanno da temere: l'album è sempre veloce, violento, aggressivo e pieno di pezzi memorabili. I fraseggi sono, ovviamente, complicatissimi, suonati con precisione matematica, ci sono assoli micidiali, e soprattutto non manca il marchio di fabbrica degli Origin, ovvero riff portanti in sweep picking. Il drumming di John Longstreth è estremo e preciso, come lo sono anche le linee di basso. La produzione è, come era da aspettarsi, chiara e potente, e in più il tutto è accompagnato da un booklet davvero particolare, che una volta aperto dà forma a un'altra immagine. Gli Origin sono tornati sulla scena con un album degno della loro fama, sfoderando un pezzo di metallo lucido, spietato e, a modo suo, epico.
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