OPHIS: WITHERED SHADES
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08/07/2010Cinque lunghi brani danno vita a 'Withered Shades', secondo disco per gli Ophis, band tedesca al secondo appuntamento in studio. Quello che potrebbe sembrare chiaro fin dall'artwork di copertina si contretizza all'istante nel contenuto dell'album: doom pesantisssimo ed oscuro in prevalenza che cede il passo velatamente al death. Prossimo al funeral, ma non distante dal doom classico. Siamo al cospetto, quindi, di un muro sonoro elefantiaco attraverso il quale trovano spesso sbocco improvvise accelerazioni ritmiche e giri armonici disperati, melodici, ma mai di facile assimilazione. La sola iniziale "The Halls Of Sorrow" potrebbe bastare come esempio per capire l'insieme delle emozioni condensate nell'album, ma il senso di depressione, di nichilismo che si respirano si stratificano lungo tutto il lavoro e vanno a completare il corpo unico del dolore sonoro inscenato dagli Ophis. Tragico, malato, ossessivo, qualche sfuriata tipicamente black non giustifica affatto né l'artwork, né qualche simbolo tanto caro alla scena, se non l'inquitante freddezza che emerge dalle tracce che potrebbe in minima parte ricordare certe atmosfere "nordiche". Anche per questo motivo 'Withered Shades' esalta e convince, in particolare per la sua intensa vena drammatica e teatrale che s'incunea tra più strati non dando mai l'impressione di volere strafare. Anzi, quello che conta è esclusivamente il lato emozionale, le sensazioni che riesce a far provare, ed il mondo disegnato dagli Ophis non lascia dubbi: "Suffering Is A Virtue".
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