THE SULLEN ROUTE: MADNESS OF MY OWN DESIGN
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08/07/2010I The Sullen Route arrivano da Volgograd, e come nella traduzione della scena russa degli ultimi lustri si dedicano al death/doom di stampo classico dispensando qua e là tocchi di originalità - arpeggi e parti armoniche vomitate come da corde arruginite che sanno di muffa e tabacco, che sanno di southern, si stenta a trovarne in giro. Ma al di là delle visioni personali, quanto meno assistiamo a potenti manifestazioni di personalità. E 'Madness Of My Own Design', loro debutto, ne dispensa a volontà in quantità industriali. Certo che i Paradise Lost della prima ora devono aver avuto un'importanza fondamentale nella formazione del quartetto - le scudisciate di Mackintosh ed Aedy hanno fatto scuola - così come, in secondo momento, anche gli Officium Triste hanno le loro "colpe", ma i brani seguono un percorso "personale" che si evolve in parte nel suono e nella cura degli arrangiamenti, puntuali quando necessari e funzionali come l'utilizzo di parti atmosferiche mai invadenti e sempre a sostegno dei brani dove, grazie anche al growl cavernoso ed intenso di Djaspam(?), si respira una sorta di vena orchestrale a dir poco primordiale. Un'altra realtà da tenere d'occhio, dunque, ancora una volta dalla Russia - ormai produttiva fucina di ottime band - che tenta di aprirsi le porte del mercato senza nessun compromesso, e carica di quel fascino ancestrale che rende unici fin da subito.
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