ODIOUS MORTEM: CRYPTIC IMPLOSION
data
13/02/2008Due anni dopo il clamoroso successo di 'Devouring The Prophecy", gli statunitensi Odious Mortem tornano sulla scena con il loro secondo full length, 'Cryptic Implosion', un album che, come c'era da aspettarsi, è orientato verso sonorità brutali e tecniche oltre ogni misura. Il quintetto californiano ci offre delle strutture musicali molto complesse e intricate, cosa che, visto i componenti della band ( K.C. Howard dietro le pelli e Joel Horner alla chitarra, per dirne alcuni), non dovrebbe stupire più di tanto. Quello che invece stupisce è la forte pregnanza melodica dei riff, nonostante l'estrema elaboratezza, che in questo caso riescono ad essere molto più accessibili e "orecchiabili". Insomma, i Deathsters californiani hanno elaborato un riffing molto particolare e personale, che riesce a essere tecnico e melodico allo stesso momento. Parlando del drumming, potete ben capire cosa vi aspetta: così come la base armonica riesce ad essere orecchiabile ma allo stesso tempo arzigogolata, anche il lavoro dietro le pelli è incredibilmente complesso, con blast beat accostati a cambi di tempo assurdi e accelerazioni spaccaossa. L'unico neo, secondo me, è da ricercarsi nel vocalist Anthony Trapani, che in questa sede non propone più quel growl profondo già apprezzato in 'Devouring The Prophecy', perdendo quel contrasto tra tecnica strumentale e violenza vocale che rendeva l'album aggressivo e potente. La parte vocale di 'Devouring The Prophecy' potrebbe essere definita come un ibrido tra un growl classico e uno screming tipicamente hard-core. La produzione a cura di Matt Sotelo (Decrepit Birth) è di ottima qualità e si dimostra molto limpida e compatta.
Commenti