NARNIA: COURSE OF A GENERATION
data
03/10/2009Giunti al sesto album gli svedesi Narnia cambiano, e decidono di farlo in modo davvero radicale. In seguito allo split con lo storico cantante e songwriter Christian Rivel la band è passata interamente nelle mani del chitarrista co-fondatore Carl Johan Grimmark, il quale ha rapidamente ingaggiato il talentuoso singer German Pascual per dare vita a questo 'Course Of A Generation'. A fornire ulteriori forti segnali di questo cambiamento ci pensano il cambio di logo, ora più "rotondo" e moderno, e la sparizione del leone Aslan dalla copertina per la prima volta nella storia della band. Tutto fumo e niente arrosto? Macché, il cambio è evidente persino sotto il profilo musicale. Il combo svedese sfoggia un sound tutto nuovo, decisamente inflazionato dalla vena Power/Progressive melodica tipica delle compagini scandinave odierne: tastiere con effetti "spaziali", un bel muro di chitarre sorrette da un solido drumming che non rinnega passaggi in doppia cassa. In questa cornice così distante dall'Hard 'n Heavy "pomposo" dei tempi passati fa capolino la voce di Pascual, dal timbro "ruggente" e grintoso un po' alla Russel Allen ed un po' alla Jorn Lande, come la classica ciliegina sulla torta. Peccato solo che questo popò di novità meritasse forse un songwriting più ricercato, i Narnia invece una volta fatto breccia con l'opener "Sail Around The World" ripetono l'opera per l'intero platter componendo i brani in modo sì piacevole ma che a causa di questo reiterarsi della formula vien davvero da dire che un brano valga l'altro. A parere di chi scrive alzano la media la completa "Scared" e la conclusiva "Behind The Curtain", dove meglio si riesce a cogliere l'alternanza tra melodie emozionanti, coralità dei ritornelli ed una certa aggressività. Questo 'Course Of A Generation' potrebbe non piacere ai più storici fan dei Narnia, come del resto potrebbe rilevarsi una gradevole sorpresa. Pregevoli per contenuti e dotati di un nuovo frontman le cui doti non sono certo meno di quelle del buon Rivel, questi nuovi Narnia affrontano la loro spiritualità con un (giusto) monito d'accusa nei confronti dei tempi moderni. Provare per credere.
Commenti