NAPALM DEATH: FEAR, EMPTINESS, DESPAIR
data
22/05/2006A distanza di un paio d’anni dal precedente “Utopia Banished” i Napalm Death tornano a farsi vivi con quello che a tutti gli effetti sarà il loro ultimo lavoro di un certo rilievo pubblicato negli anni novanta: “Diatribes” infatti farà storcere il naso a più di una fan e dovranno passare ancora un paio di dischi per far sì che i Napalm Death ritornino sulla retta via. “Fear, Emptiness, Despair”, rispetto alle due precedenti release, maggiormente improntate ad un puro e ferale death metal, riesce ad essere più vario ed a recuperare parte di quell’aggressività tipica dell’hardcore che aveva caratterizzato gli esordi della seminale band inglese. Chiaramente nel corso degli anni l’attitudine di Embury, Greenway e compagnia bella non è mutata di una virgola, così come la capacità di esprimere la propria rabbia e il proprio disprezzo attraverso una proposta senza compromessi, basata su ritmiche spietate e su lyrics dirette, che sputano in faccia all’ascoltatore la cruda realtà dei fatti (come in “Hung”). L’inizio,con “Twist The Knife (Slowly)”, è dei più terremotanti e con esso si notano subito dei suoni molto moderni (soprattutto per le due chitarre), come a sottolineare la volontà del gruppo di compiere un deciso passo in avanti rispetto a quanto fatto fin’ora. Dei restanti pezzi vanno indubbiamente segnalati “Retching On The Dirt” (un altro testo che non ammette repliche), “Primed Time”, con cui viene recuperato l’assetto da guerra grindcore dei primi lavori, e la pesantissima invettiva “Armageddon X 7” che, attraverso il più brutale degli assalti, mostra ancora una volta l’impegno politico e sociale del quintetto. Non aspettavi chissà che cosa, ma sappiate accontentarvi della solita paurosa serie di pesantissime mazzate.
Commenti