METAL CHURCH: This Present Wasteland
data
25/09/2008Deciso passo indietro per la storica band di Seattle rispetto al precedente 'A Light In The Dark'. Quella che sembrava una lenta, ma pur importante risalita verso vette qualitative cui erano abituati a consegnarci in passato, i Metal Church rallentano repentinamente con un disco abbastanza piatto. 'This Present Wastland' è un lavoro che concede poco all'emozione, giusto in un pugno di brani, poi riga dritto verso l'anonimato. La produzione non facilita il compito di assimilazione delle composizioni. Asciutta a tal punto che il basso risulta non pervenuto e Jeff Plate, ehm, non sembra Jeff Plate. Quindi, sezione ritmica a dir poco limitata. Si lavora molto di chitarra e di voce, questo si. In particolare Ronny Munroe, ormai una delle poche ugole al vetriolo di stampo classico in grado ancora di lesionarti i timpani, il quale aggredisci il microfono ad oltranza con risultati a tratti commoventi. Ma ciò non basta ad evitare alla release la targa di disco appena sufficiente. Sarà che Vanderhoof si spreca troppo in altri progetti, non ultimo quello dei Presto Ballet - che rappresenta il suo sfogo "progressive" - ma questa tornata non gioca a favore di un monicker che, rimasto con un unico membro originale, non avrebbe più senso di esistere. Comunqnue, per onore di cronaca, brani come "Deeds Of A Dead Soul", "Meet Your Maker" e "Crawling To Extinction" sono vincenti ed emergono dalla mediocrità grazie alla vena drammatica che li contraddistingue, e "The Perfect Crime" ha un arpeggio ed una intensità dal sapore antico quanto inquietante, ma tirando le somme il risultato varia assai poco. Questione di centesimi. Ed il titolo, che vuole fotografare la devastante situazione della realtà, fa impietosamente lo stesso per i contenuti del disco.
Commenti