MENCEA: PYROPHORIC
data
06/04/2012Dalla sempre più prolifica Grecia arrivano anche i Mencea che con 'Pyrophonic' ci propongono il loro secondo lavoro. Lo stile è quello comune a molte altri gruppi estremi, quindi ritmiche martellanti, riffing tritabudella, vocalizzi cavernosi e melodie alquanto asettiche. Ma il quintetto gioca a ragione la carta dell'azzardo affiancando ed annodandovi progressioni ora cibernetiche, ora architetture asimmetriche dal suono pachidermico a la Meshuggah. Il risultato è un disco che esalta dal lato tecnico-esecutivo dato che non ci si perde in fronzoli ed in inutili passaggi strumentali, mentre non si può dire lo stesso sul piano strettamente qualitativo: i brani risentono di una monotematicità espressiva che alla lunga stanca nonostante i Mencea provino a rincorrere l'arrangimento più ricercato possibile. A rendere 'Pyrophonic' ancor più difficile da digerire è la performance di Vlasis dietro al microfono il quale non riesce a dare la dovuta fluttuazione alle composizioni, variando praticamente mai il suo registro comunque possente e primordiale. Resta il fatto che l'album in questione è di quelli che di primo acchito non tradiscono le attese, pur tenendo presente si tratta di un disco che dopo pochi ascolti, probabilmente, manderete in pensione sullo scaffale dei cd destinati alla futura vendita.
Commenti