MARE COGNITUM: Solar Paroxysm
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23/03/2021Jacob Buczarski, artista unico dietro il nome dei Mare Cognitum, approda alla sua quinta fatica su lunga durata. Due parole per descrivere l’album: denso ed elevato. Denso per la quantità di ottimi riff di black raffinato, intriso di melodia e ritmiche thrasheggianti che rendono il lavoro molto più dinamico, intercalati da potenti breakdown, sapientemente composti; elevato per la qualità delle composizioni, sicuramente riferibili ad una certa scena estrema ma già dal primo ascolto si avvertono le capacità di miscelare ottimamente i generi al fine di ottenere qualcosa di nuovo e personale. Cinque bombe che superano i dieci minuti l’una eppure non si avverte nemmeno per un secondo la stanchezza. L’aura di misticismo spaziale permea tutto, i momenti tipicamente black vengono spezzati da ritmi decisamente più marcati e l’ascoltatore viene trascinato attraverso spazi infiniti, impotente davanti al muro di chitarre roboanti. “Αntaresian” in apertura, ci fa comprendere immediatamente la violenza a cui saremo sottoposti mentre “Frozen Star Divinization” propone le variegate spezie di cui è farcito l’album, cambi di tempo, riff martellanti al limite del death e molta melodia, “Terra Requiem” placa un po’ gli animi con il suo incedere lento, quasi doomy, “Luminous Accretion” è corredata da svariati riff dalle tinte marcatamente thrash, intercalati da assoli degni di pagine di metal classico mentre, in conclusione, “Ataraxia Tunnels” dipana tutta la bravura compositiva di Jacob in un crescendo emotivo che deflagra nel finale dai colori quasi progressive. Una prova magistrale, non servirebbe neppure dirlo, del grande musicista che dimostra una conoscenza totale dei propri strumenti e della propria voce, sia in scream che in growl, un lavoro maturo che accresce la fama di questa realtà del metal estremo.
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