MANEGARM: Ynglingaattens Ode
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28/04/2022Torna ad albeggiare tra venti nordici e malinconia il sound degli svedesi Manegarm. Il loro è un viking metal che, nel tempo, ha lasciato in parte alle spalle i gelidi fraseggi black, a favore di melodie folk e di un approccio meno ruvido. Restano tra le righe questi aspetti, come anche talune sparute accelerazioni che citano la old school. Ricalcando il sound di Bathory e Falkenbach, gli artisti sono tra i maggiori interpreti di questo filone. Crediamo che l'evoluzione del progetto sia stata molto naturale, per nulla ruffiana, quasi il passare degli anni abbia rasserenato in parte l'indole del project, senza però perdere di vista l'istinto selvaggio che ha contraddistinto i primi lavori della band. Dopo una corsa lunga una vita, questo spirito si è fermato a contemplare un paesaggio in cui balena un'alba che tutto rischiara, pur illuminando chiaramente un terreno su cui neve e freddi presagi hanno soffiato, bufere di emozioni e sofferenza. I Manegarm riescono ogni volta ad emozionare, non fermandosi ad apparenze di fine distruzione black metal, bensì mostrando un'alternativa fatta di storie e tradizioni, le cui radici consolano senza perdersi in banali deja-vu. L'intreccio di voci, le armonie via via intessute ed impreziosite da alcune presenze femminili, sono la trama da cui si innalzano i crescendo pagani di Ynglingaattens ode, album che non delude ed in cui, forse, solo manca un po' di forza propulsiva a tratti. Detto questo, se amate il pagan viking non dovreste lasciarvi sfuggire l'ennesima perla targata Manegarm.
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