LOCH VOSTOK: DARK LOGIC
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20/09/2004"Dark Logic", prima release ufficiale a cura della neonata label portoghese Magnetism Records, è anche l'album di debutto degli svedesi Loch Vostok, che qui si cimentano con un prog metal dalle sfumature più estreme e soffocanti. Il presente lavoro si apre con "Admire And Resent", un brano intricato ed appassionante ricco di cambi di tempo e di atmosfere: si passa continuamente da ritmi oscuri e cadenzati ad aperture melodiche di buona fattura, che richiamano i conterranei Pain Of Salvation. Anche in "Falling Star" e "Marrow" è il lato più progressivo della band ad essere in evidenza, anche se in questo caso il risultato è meno entusiasmante, visto che i due brani, dalla struttura a volte più soft, altre più psicotica, sono privi di mordente e finiscono per annoiare. Si cambia decisamente registro con "Nothingness", uno dei pezzi migliori dell'album, con quel suo incedere cupo, rotto da un refrain melodico davvero ben costruito, che ricorda le linee vocali dei Soilwork degli ultimi anni (guarda caso un altro combo Svedese). Strana la scelta operata per "The Method": il testo è il manuale del perfetto maniaco omicida, ma il contesto sonoro in cui è inserito (cori dai toni quasi epici), porta ad un risultato quantomeno spiazzante, per non dire ridicolo. Il brano è comunque trascurabile. Ultimo episodio di questo altalenante debut è una composizione che riporta la proposta musicale dei Loch Vostok su binari più adatti alle caratteristiche del quintetto scandinavo: il prog solare e ispirato di "Narcosis" è infatti un ottimo esempio di quelle che sono le potenzialità della band, chiudendo "Dark Logic" nel migliore dei modi. Lavoro sufficiente, ma per il futuro mi sento di consigliare un paio di accorgimenti: per prima cosa eliminerei completamente il growling (abbastanza fuori luogo e del tutto inefficace per il genere proposto) e poi cercherei di dosare meglio le tastiere (onnipresenti e logorroiche).
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