POLAK, MILAN: MURPHY'S LAW
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01/09/2009Due anni fa avevamo accolto su queste pagine con molto piacere la svolta di questo chitarrista austriaco dal puro guitar hero all'hard rock, dove aveva dimostrato di essere in possesso non solo di capacità tecniche invidiabili ma anche di una voce ottima per la nuova scelta musicale. Ecco che a metà di questo 2009 torna sulle scene con un nuovo disco intitolato 'Murphy's Law'. Questo nuovo lavoro conferma la strada intrapresa e si muove ancora nei meandri nell'hard rock. Però dal precedente 'Straight' qualche differenza si nota subito: qui i suoni sono molti più cattivi e forti, lasciando da parte le digressioni quasi blues che ci aveva proposto. Sin dalla prima traccia Polak mette sul piatto chitarre molto pungenti e graffianti che attaccano le casse del nostro stereo in maniera decisa. Il disco prosegue su questa scelta per tutta la sua durata, a meno di qualche pezzo che risulta un po' più tranquillo come la bellissima "Torn". Alla fine dell'ascolto degli undici brani che compongono 'Murphy's Law', per un totale di poco più di 46 minuti, ci si rende conto che in questo lavoro c'è più spazio alle chitarre rispetto a 'Straight' e questo mette in po' in secondo piano l'ottimo lavoro vocale che aveva caratterizzato molto in positivo il lavoro precedente. A mio parere questa scelta pone complessivamente 'Murphy's Law' un pelo sotto rispetto a 'Straight', pur rimanendo un ottimo album hard rock che farà felici tutti gli amanti del genere. In definitiva mi sento comunque di poter affermare che l'ultimo lavoro di Polak conferma il chitarrista austriaco ad alti livelli, consolidando le basi per un'ottima carriera solista all'interno del genere. Il mio consiglio rimane quello di procurarvi questo disco perché potrà regalarvi buone canzoni senza cedimenti per tutta la sua durata e se amate di più le sonorità graffianti e forti rispetto a quelle melodiche potrebbe piacervi più del precedente lavoro.
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