HYPNOSIS: THE SYNTHETIC LIGHT OF HOPE
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02/09/2009La Francia, si sa, è sempre stata piuttosto avara di grossi nomi nel metal. Eppure la scena transalpina è di tutto rispetto, basti pensare che in tempi non sospetti (primissimi anni 90) c'è stato un - chiamiamolo così - sodalizio tra diverse band che hanno creato una potentissima scena Black con ideali (musicali e non) condivisi, roba da fare invidia all'Inner Circle. L'unico "torto" è stato quello di non aver bruciato abbastanza chiese e soprattutto di non aver commesso omicidi e aggressioni. Ma tornando a bomba, qui ci troviamo tra le mani una band di tutto rispetto, con una lunghissima esperienza underground, a mio parere priva del giusto riconoscimento. Quello che i nostri suonano è un Death melodico pieno di groove e industrialità, che farà la felicità di chi ama sonorità moderne che non siano zuccherose o pacchiane. Troviamo riffoni carichi di groove e potenza, in puro stile Gojira, la cui carica violenta è attenuata dalla melodiosità di samples e synth, che se in determinati frangenti sanno essere potenti e industriali ("My Deepest Solitude"), in altri sanno creare atmosfere di sicuro fascino, in particolare se accostate agli struggenti cori di Cindy, che alternati al growl di Pierre ("The Day We Failed") contribuiscono a rendere ancora più particolari le velleità elettroniche del combo transalpino, che però non si tira certo indietro quando c'è da pestare e far male, come in "Dead Is The Sun". Il disco non pecca su nessun aspetto tecnico o di produzione, ma ha il torto di essere troppo simile a sè stesso, di ripetersi a lungo andare, eccetto in episodi come "Wasted Land". Per il resto è una band da scoprire e godersi con la massima soddisfazione.
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