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LEVEL 10: Chapter 1

data

28/01/2015
84


Genere: heavy metal
Etichetta: Frontiers Records
Distro:
Anno: 2015

Sembra dare responsi più che confortanti la politica messa in atto dalla Frontiers nel voler assemblare gruppi in cui vengono fatti confluire esponenti già ampiamente affermati dell'area hard rock ed heavy metal: ne abbiamo avuto un primo indizio con il duo Sweet/Lynch, tuttavia le migliori espressioni sono quelle messe in mostra sia da Jorn Lande assieme a Trevor Holter con il concept metal-opera incentrato su Dracula, sia dai Level 10, supergruppo che vede alla voce uno smagliante Russell Allen in aggiunta ad altri nomi che non hanno certo bisogno di presentazione, visti gli attuali trascorsi con Helloween e soprattutto Primal Fear con in aggiunta l'onnipresente Alessandro Del Vecchio. Tutti gli elementi coinvolti esprimono al meglio le proprie qualità in un contesto in cui si trovano perfettamente a loro agio dove il classico hard 'n' heavy di chiara influenza R.J. Dio trova il suo naturale punto di congiunzione con il power di matrice teutonica che oggi trova la miglior espressione forse proprio negli stessi Primal Fear. Tanta è la carica adranalinica sprigionata dall'opener "Cry No More" che ci fa subito capire che i nostri non intendono mollare di un centimetro, tanta è la forza messa in mostra dal duo Grapow/Beyrodt in Demonized con quei riffs direttamente scolpiti nel granito, splendido il flavour nell'hard tinto di epicità nella cadenzata "Voice Of The Wilderness", le plumbee atmosfere nel maestoso doom ma dal malinconico refrain in "Blasphemy", la ricchezza di groove presente in "Soul Of A Warrior" dalle reminiscenze seventy che si segnala oltretutto per un raffinato lavoro di hammond da parte del nostro Del Vecchio. E se "Scream And Shout" può sembrare una sorta di piccolo plagio di 'I Want Out' (ma solo nella strofa, e gli attuali Helloween se lo possono scordare di scrivere un pezzo così) il tutto si conclude in maniera trionfale con la toccante ballad "All Hope is Gone" interpretata magistralmente da Allen, perfetto nell'esprimere sentimenti di sofferenza mista a delusione e il power/class metal della conclusiva "Forevermore" dotata di un gigantesco refrain e di un guitar-solo a dir poco superbo.

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