LE PORTE NON APERTE: GOLEM
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08/02/2013La Ma.Ra.Cash Records ancora una volta si conferma come una delle label più attente nel far fiorire gruppi progressive di sicuro valore, e questo 'Golem' dei fiorentini Le Porte Non Aperte non fa sicuramente eccezione. Ci troviamo di fronte ad un concept album di chiara ispirazione progressiva, con una trama che si sviluppa attraverso la figura di un uomo che, attraverso scelte di varia natura, dovrà inevitabilmente rivedere il senso della propria esistenza. Quello che colpisce maggiormente è la vasta gamma di influenze da cui la band attinge, sciorinando un sound che viaggia attraverso sonorità e atmosfere degne della PFM, Banco Del Mutuo Soccorso, Delirium(soprattutto per quanto concerne l'uso del flauto che ripropone una certa "mediterraneità" di fondo tipica dei gruppi progressive italiani), Biglietto Per L'inferno(nei passaggi più Dark e intimisti), e addirittura qualcosa dei siciliani Fiaba (la voce del cantante Sandro Parrinello ricorda leggermente quella del collega Giuseppe Brancato). Nonostante questo la band riesce ad inserirvi una buona dose di personalità musicale, accompagnata da una tecnica strumentale davvero convincente e precisa dove tutti i musicisti coinvolti danno il meglio di sè. Il primo brano "Preludio Al Sogno" è una breve introduzione pianistica molto intensa e sofferta che denota un ottimo gusto strumentale e compositivo, mentre la seguente "Il Re Del Niente" è sicuramente più dinamica e rock, con vorticose trame chitarristiche e di tastiera e intrecci ben eseguiti tra flauto e chitarra. Da segnalare la voce sempre molto efficace e in linea con le atmosfere musicali partorite dagli altri musicisti. Atmosfere eteree e criptiche invece in "La Città Delle Terrazze" che con il susseguirsi dei minuti acquisisce tinte più claustrofobiche e lugubri, sorrette da un'incredibile muro di tastiere davvero complesse dal punto di vista ritmico che, in qualche modo, sembrano ricondurci alle atmosfere di 'YS' dei nostrani Balletto Di Bronzo. In chiusura da segnalare lo splendido assolo chitarristico di Jacopo Fallai. La band prosegue sulla linea dura anche con "Binario 8", un brano hard/prog sorretto da massicci riff chitarristici e ottimi passaggi flautistici, mentre nella breve "Il Vicolo Dei Miracoli" i fiorentini sembrano tuffarsi nel blues. Il disco raggiunge vette di assoluta eccellenza anche e soprattutto in brani come "Oceano-Nel Canto Della Sirena", forte di passaggi mediterranei di splendida fattura e momenti più aggressivi (dove il gruppo dimostra ancora una volta di saper destreggiarsi bene attraverso i molteplici cambi di tempo all'interno del brano), e in "Animale Del Deserto-Pt.1-La Rivolta Della Tarta", pregno di atmosfere epiche, passaggi barocchi di rara bellezza (un encomio al tastierista Filippo Mattioli), passaggi di flauto malinconici, assoli di chitarra espressivi ed aggressivi e testi decisamente ben fatti. Ultima, ma non ultima la sinfonica "Imprevedibilità", traccia che si basa quasi esclusivamente sul piano di Mattioli che rimanda molto allo stile del maestro Vittorio Nocenzi dei sempreverdi Banco Del Mutuo Soccorso.
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