LANCIA: Lancia

La prima meta' degli anni '90 ha sfornato decine e decine di band statunitensi sulla scia di Warrant, Firehouse, Winger, etc. Alcune di esse hanno raggiunto il tanto agognato contratto per poi essere fagocitate dall'onda malefica e putrescente del grunge. Molte band erano veramente una uguale all'altra, gran look, ottimi musicisti, pessimi brani. Questi Lancia però sono merce rara, uno splendido disco di ottimo hard rock americano, splendidamente arrangiato e suonato e contenente gran bei pezzi! Nati sulle cenere dei Pair-A-Dice, cult band di L.A. che ebbe un seguito notevole con tanto di tour in Giappone senza essere approdata ad un contratto (l'ultima reunion risale al Rocklahoma del 2008). Il cantante era appunto Paul Lancia il quale, abbandonati i Pair, forma questo quartetto dove si eleva anche il chitarrista Bart Walsh, un misto di Kotzen goes Vai per intenderci. Grandiosa la base ritmica con parti di basso complesse e, a volte, al limite del funky. Ovvio che, al solito, non inventano nulla, però una bomba come “Sweet Melody“ in molti si sarebbero fatti a pezzi per averla, così come l'inciso di “Still In Love“. Il gusto di questa band è infinito, ogni brano ha spunti eccezionali da assaporare via via che si ascolta il disco, veramente una qualità assoluta. Una pecca però può essere trovata nella produzione che proprio eccelsa non è in special modo per i suoni di batteria, ovvio anche che il budget della piccola: quello della AIE Records sarà stato risicato, un peccato perchè avrebbero meritato un bel Richie Zito, oppure un Ron Nevinson. Un disco che andrebbe innalzato nell'olimpo dei dischi del genere di allora, ancora oggi ci si rammarica per l'indifferenza perpetrata verso questa band, ancora una volta ci viene da urlare “fottuto e maleddetto grunge“.