LACUNA COIL: UNLEASHED MEMORIES
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09/08/2004Con "Unleashed Memories" i milanesi Lacuna Coil giungono al loro secondo full lenght e, grazie all'esperienza acquisita con il debut "In A Reverie" e con i mini "Lacuna Coil" e "Halflife", approdano ad un livello di qualità veramente invidiabile e che proietta la band direttamente tra i gruppi top a livello europeo. Il segreto dei Lacuna Coil di UM è la linearità delle composizioni, sorrette, però, da un alto grado di maestria compositiva che va a toccare l'aspetto più emozionale dell'animo umano. Canzoni garbate, che si alternano in momenti più aggressivi e situazioni riflessive. Con UM, i Lacuna Coil, trovano, poi, la tanto agognata personalità musicale, da tutti ricercata e dai 6 milanesi trovata in totale spontaneità. Tra le canzoni di maggior spicco, il cavallo di battaglia "To Live Is To Hide", l'emozionante "Purify", l'intensa "When A Dead Man Walks", la ritmata "1.19", la profonda "Distant Sun", mentre discorso a parte va aperto per "Cold Heritage" e soprattutto "Senza Fine". La prima, "Cold Heritage" è un classico esempio di precursione dei tempi, proponendo una base musicale elettronica e campionata su cui si dipana soavemente e drammaticamente la stupenda voce di Cristina e gradualmente il tocco strumentale degli altri membri della band: veramente un brano stupendo ed ossessivo allo stesso tempo. Per quanto riguarda "Senza Fine", questa, avendo un testo totalmente in italiano, è una canzone-omaggio all'italianità della band dei Lacuna Coil e non può che divenire un ennesimo cavallo di battaglia degli stessi, soprattutto di fronte alle italiche platee: un brano avvolgente, malinconico ed ammaliante....da cantare a squarciagola e con le lacrime a fior di palpebra! Dietro le bellissime canzoni di questo "Unleashed Memories", si cela, come detto, un grande lavoro di ricerca ritmica, melodica e compositiva da parte della band in questione. A differenza di molti colleghi italiani e non, i Lacuna Coil viaggiano con il concetto della canzone come espressione di uno stato d'animo, di un concetto sentimentale, tralasciando i virtuosismi gratuiti (di cui, posso assicurarlo, ogni singolo componente sarebbe capace!) e privilegiando l'insieme e l'armonizzazione delle singole parti. La struttura musicale dei brani dei Lacuna Coil prevede una solida base ritmica con basso, batteria (e che batteria!) e due robuste chitarre...il tutto a supporto del classico connubio vocale del gothic metal ossia, male-female vocal. E proprio delle vocals che si deve trattare, parlando di questo UM, dove la già menzionata maturità musicale, passa da un ulteriore affinamento della già di per se stupenda e malleabile voce di Cristina Scabbia e dalla personalissima intepreatazione di Andrea Ferro: una rabbia, quella di Andrea che risulta a volte sopita ed a volte esplosiva, andandosi a fondere con l'agrodolce interpretazione di Cristina, sino a costruire quella che è la base di partenza ed il punto di congiunzione dell'emozione personalissima dei Lacuna Coil. Definire gothic la musica dei Lacuna Coil è un pò azzardato, visto che con UM, la band si ritaglia uno spazio tutto suo nel panorama musicale, divenendo "i Lacuna Coil che suonano come i Lacuna Coil". Di più non si può dire, perchè i Lacuna Coil non si raccontano, ma si ascoltano...ad occhi chiusi
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