KLIMT 1918: DOPOGUERRA
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06/05/2006Klimt 1918. Nel 2003 si presentano con "Undressed Momento" ed è subito interesse, curiosità e passione, si intravedono tutti gli elementi presenti nelle grandi band e quel tocco di originalità riservato a pochi. Nel 2005 tornano con questo "Dopoguerra" ed è già conferma, consapevolezza di essere al cospetto di una realtà matura e solida proprio come la musica che ci propongono. Gli Outer Sound Studio di Giuseppe Orlando (Novembre), il mastering è stato però effettuato nei finlandesi Finnvox studios, hanno dato vita ad un cd intenso e ricco di passione. Per certi versi spiazzante (come nel caso di "They Were Wed By The Sea", figlia di certe sonorità care agli U2), per altri così perfetto da cancellare quelle (pochissime) incertezze presenti nell'album d'esordio. Apparentemente semplici, le dieci tracce sono in realtà così trasparenti e pulite che fanno emergere una cura quasi maniacale di ogni singola nota ed il risultato è notevole. Essenziali e compatti, i brani scorrono sorretti da un lavoro alle chitarre davvero importante, ritmiche ed arrangiamenti sono incastrati stupendamente sia ai testi che all'incedere delle canzoni che sono mantenute vive da una sezione ritmica puntuale; è però la qualità delle linee vocali e la particolare espressività di Marco alla voce che eleva questo racconto malinconico, irrequieto ma anche tenero e sognante degli attimi che succedono alla fine della seconda guerra mondiale e che si estendono fino ai giorni nostri. E' poesia, purezza ed emozione in musica da "Snow Of '85" fino alla conclusiva immensa "Sleepwalk In Rome", il componimento più completo e sicuramente anche il più rappresentativo del disco. I Klimt 1918 si mostrano in tutto l'indiscusso valore che possiedono e con la loro immensa classe ci riportano ad immagini sbiadite, a metà tra il rosso e il nero (come nella bellissima quanto evocativa cover dell'album), grintose ed emozionanti, sensuali e suadenti.
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