KARMAKANIC: Dot
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22/09/2016Indomito e dotato bassista, Johnas Reingold porta avanti il discorso con i suoi Karmakanic arrivati con 'DOT' al quarto album in studio. Con i The Flower King parcheggiati ancora in garage, il musicista svedese si avvale dell'ugola preziosa di Goran Edman per dare forma alle sue composizioni, oltre al solito nutrito nugolo di ospiti che va ad arricchire il disco non solo numericamente - come purtroppo di solito accade. Sei sono i brani in cui i Karmakanic entrano ed escono dal progressive canonico, accompagnando il loro prog romantico con le insidie della fusion - seppur nella sua veste più easy listining - nonchè con dilatazioni sonore concrete e mai prolisse che sfociano in diverse altre sofisticazioni tutte da scoprire man mano con gli ascolti. Certo non mancano le finezze esecutive, ma le briglie sono tenute ben salde, e tutte le parti in causa si mettono al servizio delle canzoni nonostante la tecnica e la classe di diversi passaggi emergano a volte più delle atmosfere ricreate. Un disco che piace fin da subito, così melodico e romantico da trasportati nell'immediato lì dove i Karmakanic intendono condurti: godere della musica e delle immagini che riescono ad evocare. Dal punto di vista stilistico, sia chiaro, la band non inventa nulla neanche questa volta, ma 'DOT' entra di diritto a far parte di quella di schiera di album che tendono ad emozionare, più che a voler cambiare il corso della storia della musica.
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