KANTICA: Reborn In Aesthetics
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14/02/2018Esordio veramente ricco di sostanza quello dei savonesi Kantica che, dopo una lunga fase di assestamento, hanno acquisito una stabilità e una coesione che li ha condotti a realizzare questo 'Reborn In Aesthetic', un lavoro all'insegna di un metal sinfonico dalle molteplici sfaccettature anche se le influenze di band quali Epica, Nightwish e almeno in parte anche gli Avantasia assumono un ruolo per niente trascurabile. Sfumature che comunque permettono alla band di mettere in mostra una notevole personalità, oltre ad un tiro davvero niente male, ed a ciò provvede subito "Fascination Of Elements" con riff martellanti ed un vigoroso drumming di matrice thrash, aggraziata dal lirismo di Chiara Manese, talentuoso mezzo-soprano. Le tastiere si ritagliano uno spazio non indifferente e aiutano a sviluppare dinamismo in un pezzo quale "And Then There Was Pain", mentre l'impatto è garantito in pezzi "Illegitimate Sun", in "Hellborn Lust" dalla strabordante carica, e poco più avanti in "R.E.M. State" che si segnala per la maestosità delle orchestrazioni e uno splendido duello tra i guitar solo e le tastiere del bravo Enrico Borro. Fra le innumerevoli note positive che emergono in questo entusiasmante lavoro non possiamo certo trascurare la versatilità con la voce di Chiara che riesce a rendere tanto nei brani più energici quanto in quelli più orchestrali e anche in quelli più ricchi di magnetismo, ad esempio "Lovecide" dove emerge una certa predilezione per sonorità electro-dark, e "Psychological Vampire" più gothic, ma sempre ricca di orchestrazioni che accompagnano i frenetici riff sparati all'impazzata da chitarre che presentano un sound assolutamente incisivo e imponente, ma che intelligentemente non trascura quel fondamentale requisito che è la capacità di rendersi fruibile per l'ascoltatore.
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