JOURNEY: REVELATION
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02/07/2008C'era curiosità per l'uscita di questo nuovo lavoro dei Journey a causa del cambio di cantante. Arnel Pineda che subentra a Steve Augeri. Questo oltre all'attesa che di per sè un disco dei Journey suscita a prescindere. A curiosità soddisfatta, si tirano le somme e si può in tutta onestà affermare che il cambio ha giovato alla band californiana e che assai probabilmente ha trovato il sostituto ideale di Perry in quanto Pineda sembra davvero l'alter ego del buon Steve. Sdoganato con merito il cantante filippino, è il momento del disco. 'Revelation' rimanda molto a quanto fatto in passato dai nostri nel cosiddetto periodo migliore. Brani snelli e melodie vincenti sono la cura. "Never Walk Away" rappresenta una partenza trascinante e ricalca in più di un momento la scia di "Be Good To Yourself", così come la successiva "Like A Sunshower" quella di "Lights nella struttura. Qualche brano funziona meno rispetto agli altri e la presenza di qualche filler è indubbia(non tanto azzeccata scelta di ri-registrare "Faith In The Heartland", messa lì quasi come un retroscena polemico nei confronti di Augeri, così come l'inutile strumentale "The Journey" e la bonus track, Let It Take You Back che niente aggiungono al resto del lavoro), ma la sensazione è che dietro ci sia un lavoro commisurato a quanto oggi i Journey potrebbero effettivamente dare. E la bellissima "Where Did I Lose Your Love" lo testimonia ampiamente. Ottima la produzione di Kevin Shirley, più orrendo del solito l'artwork. Intanto, gira voce ufficiale che Perry abbia ripreso a comporre dopo anni di pausa. Secondo voi quante possibilità di una reunion ci sono da qui ad un paio d'anni? Io dico 90%. Questo mentre "Revelation" e forse ancora un disco con Pineda fornirà linfa ai cuori degli AOR maniacs sparsi per il globo perché il disco in oggetto consegnerà loro attimi di vita in più rispetto all'ordinario. I Journey sono sempre salutari.
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