SCREAMER: Kingmaker
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05/01/2023Il nuovo anno sembra nascere sotto i migliori auspici per ciò che concerne l'heavy classico, quello sicuramente più genuino. Dopo un lavoro, 'Heroes Of The Highway', accolto in maniera estremamente favorevole dalla critica (nonostante una copertina orrida) ecco nuovamente tra noi tre anni dopo gli Screamer. Il quintetto comandato da Andreas Wikstrom si produce anche stavolta in una performance assolutamente ricca di sostanza, con l'importante differenza rispetto al precedente di un lavoro decisamente più curato a livello di produzione/registrazione, un operato in cui tutte le influenze smaccatamente ottantiane esplodono in maniera deflagrante, uno splendido connubio tra heavy metal, NWOBHM, heavy rock espresso con la consueta modalità trascinante. Nella fattispecie in esame il sound privilegia maggiormente la componente melodica (ne sono chiari indizi le splendide "The Traveler" e "Fall Of A Common Man") e in questo viene almeno in parte replicato il percorso dei connazionali Enforcer. Il songwriting sicuramente si rivela brillante sotto il punto di vista dell'ispirazione, i riff si presentano sempre molto quadrati sostenuti da una sezione ritmica che non sbaglia di un centimentro garantendo sempre un'ottima compattezza, qua e là si notano interventi delle keys (in particolare l'intro di organo che precede il maideniano fraseggio in "Chasing The Rainbow" davvero sontuosa) che danno uno squisito tocco di eleganza. I brani si mantengono su velocità di crociera non proprio elevata (fa eccezione "Burn It Down") e il tutto scorre in maniera veramente fluida pur non presentandosi in modo particolarmente originale. Ma il gusto per la melodie semplici e genuine, una buona dose di aggressività e di carica adrenalinica, un cantato sempre all'altezza e molto pieno di trasporto nonostante Andreas non riveli chissà quali doti da fuoriclasse fanno sì che gli Screamer superino questa quinta prova a pienissimi voti, sicuramente la migliore della loro carriera.
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