Iron Savior: The Landing
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26/10/2011Avevo perso di vista, lo ammetto, gli Iron Savior negli ultimi anni e il progressivo diradarsi delle loro uscite in studio non ha certo deposto in loro favore: è quindi con sorpresa (e soddisfazione) che mi sono immerso nell'ascolto del nuovo 'The Landing', certo tra l'altro che non mi sarei trovato ad affrontare null'altro che del sano, robusto, quadrato e melodico power metal tedesco che più crucco non si può. Devo dire che le mie iniziali certezze hanno per un attimo vacillato (in positivo però, sia chiaro) sulle note della splendida "The Savior", song apripista (preceduta dalla breve intro "Descending") che mi ha immediatamente ricordato nel songwriting lo stile di Magnus Karlsson nei tre episodi del progetto Allen/Lande (sensazione che si riaffaccerà, di tanto in tanto, lungo il tragitto), ma già con la successiva "Starlight" si torna su coordinate prettamente teutoniche care alla band. Bisogna ammettere che negli anni la proposta di Piet Sielck è andata facendosi sempre più di qualità, frutto indubbiamente dell'esperienza accumulata negli anni, tanto che ad oggi si può tranquillamente affermare, senza tema di smentite, che ci troviamo al cospetto del miglior lavoro della sua produzione, e brani quali "March Of Doom", "Hall Of The Heroes" e "No Guts, No Glory" (oltre alla già citata opening track) sono qui a confermarlo. Ora, propulsori al massimo e motori a pieno regime, all'Iron Savior non resta altro che rimettersi in viaggio nello spazio siderale verso nuove missioni, lasciandoci con la promessa che, tra qualche anno, farà di nuovo rotta sulla Terra per regalarci il fedele resoconto delle avventure e delle sfide che il destino vorrà riservargli.
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