IN FLAMES: THE TOKYO SHOWDOWN
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24/03/2005Ed ecco arrivare anche per gli In Flames l'agognato traguardo del live album dopo un'escalation di successi continui, in particolar modo "Colony" e "Clayman"; il platter, registrato nelle lande del Sol Levante durante il lunghissimo tour di supporto proprio a quest'ultimo album, comprende uno stuolo di brani che copre l'intera produzione degli scandinavi soffermandosi maggiormente sui pezzi più recenti e tralasciando con rammarico, ma senza stupore, i primi due lavori, che fanno presenza solo con due brani ovverosia le indimenticate "Behind Space" e "Moonshield", in questa sede veramente storpiata e a tratti irriconoscibile. "The Tokyo Showdown", ahimè, soffre in realtà di pecche piuttosto fastidiose e almeno nel caso di un gruppo d'impatto come gli In Flames, gravi. L'esecuzione dei brani, palesemente ritoccata in studio, mette in primissimo piano le armonizzazioni delle due chitarre tralasciando tutto il resto e creando un irritante effetto dislivello, facendo si che i potenti riff macinati in sede ritmica dalle sei corde e il triturante drumwork dell'ottimo Daniel Svensson si perdano nel miasma generale. La performance della band appare inoltre svogliata e priva di interesse, e per quanto mi riguarda le fugaci battute pronunciate da Anders ad un pubblico che applaude e risponde a comando potrebbero tranquillamente essere aggiunte da studio. Insomma, se "The Tokyo Showdown" rappresenta un'occasione davvero sprecata, soprattutto per chi non ha mai visto in azione i cinque svedesi sul palco e desiderava colmare la (grave) lacuna con questo disco, disgraziatamente è anche un buon punto di partenza stile bignami per chi avesse voglia di conoscere più da vicino uno dei gruppi più originali e freschi dell'ultimo decennio metal. Fermo restando che è sempre meglio comprarsi i dischi originali.
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