IMMOLATION: MAJESTY AND DECAY
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06/03/2010Stavolta Ross, Bob e compagnia sono riusciti nella non indifferente impresa di superare se stessi. Non lo diciamo per scherzo, questo 'Majesty And Decay' sarà certamente una delle migliori uscite di questo 2010 che stenta ancora a decollare. Ma le malate melodie dei newyorkesi combinate con l'asfittico groove delle ritmiche, vero e proprio trademark della band, daranno certamente un forte scossone alla scena. Superata la prima intro, gli Immolation ci prendono subito d'assalto con la devastante brutalità di "The Purge", brano potentissimo che scalda subito i muscoli dei ragazzi con i suoi tempi claustrofobici e intricati, che lasciano spazio a un malatissimo arpeggio acustico a metà brano per poi trascinarsi fino alle melodie malsane della breve e violenta "A Token Of Malice", per poi passare al cadenzatissimo groove della title track, brano che si evolve in maniera inusuale, facendo sfoggio di un'assurda potenza ritmica e le care, adorabili dissonanze chitarristiche di Bob Vigna. Impossibile poi resistere all'epico monolita "A Glorious Epoch", brano che chiunque dovrebbe ascoltare per capire cosa è seriamente il Death metal. Secondo intro, poi ci si ritrova di fronte a quattro piccoli gioielli del male come il maligno e dissonante mid tempos di "The Rapture Of Ghosts", la devastante e intricata "Power And Shame" per poi concludere in gloria con le malevole melodie del pesante groove "The Comfort Of Cowards". Era da un pezzo che non si sentiva un disco così devastante e spettacolare, incapace di annoiare, prodotto alla grande (col solito Paul Orofino) e suonato anche meglio. Da considerarsi un acquisto obbligato.
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