HOUSE OF LORDS: COME TO MY KINGDOM
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25/03/2008Gli House Of Lords hanno trovato una via definitiva per il prosieguo della loro carriera. Con questo 'Come To My Kingdom' bissano in buona parte il successo del precedente 'World Upside Down' e scalano di nuovo le vette dell'Olimpo della scena melodica. Con l'unica (irrelevante) variazione rispetto al recente passato, il cambio del bassista con l'ingresso di Chris McCarville al posto di Jeff Kent, la band del superstite Christian mette a segno un altro colpo (con)vincente nonostante la prova non sia priva di qualche pecca. Aspettative rispettate e brani magnifici con qualche prolissità qua e là sia nel riffing, sia nella ritmica. Ma poco importa quando tutto funziona a meraviglia. Anche il difettuccio passa in secondo piano quando le orecchie si ritrovano a filtrare canzoni come l'avvincente title track, "I Need To Fly" e "I Don't Wanna Wait All Night", tris d'apertura che rappresenta una chiara manifestazione d'intenti. Quella di deliziarci e farci appassionare ancora una volta. Anche se è davvero arduo selezionare una preferenza piuttosto che un'altra quando ti ritrovi davanti una track list di questa portata. Classe, talento e perché no anche qualche piccola furbata fatta in buona fede: il ricorso alla melodia qui è accentuata ed i suoni risultano, come dire, più morbidi. Individualmente, Christian si danna l'anima dietro al microfono e Bell conferma di essere un chitarrista affidabile e pieno di feeling, probabilmente quello che ha portato con sé il vento del cambiamento reindirizzando gli HOL verso quello che sanno suonare alla grande. La produzione pomposa dello stesso Christian, poi, dona ai brani prospettive aeree, aperte. Ne trovano giovamento soprattutto brani come "The Dream" e "One Touch" dall'ampio respiro epico. Un ulteriore gran disco, insomma, che attesta lo stato di grazia di un gruppo rinato e che allo stato delle cose è ad un passo dall'afferrare lo scettro quale miglior band in campo di hard melodico e derivati in circolazione.
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