HOLLOW HAZE: HOLLOW HAZE
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16/06/2006Il debut degli Hollow Haze è uno di quei dischi da "digestione lunga": dopo avermi lasciato abbastanza impassibile ai primi ascolti, mi trovo costretto ad ammettere che mi sta lentamente conquistando. Molti ricorderanno quando mr. Nick Savio lasciò la barca degli White Skull di Tony "Mad": in quell'occasione dichiarò di essere stanco di suonare Power Metal e di essere intenzionato a spostarsi verso sonorità Hard Rock. Gli Hollow Haze sono il risultato più recente di questa sua scelta, una band che in realtà non si posiziona nettamente all'interno della scena Hard Rock, ma piuttosto su quella Hard & Heavy, con piccole sperimentazioni a livello di sonorità vagamente Prog e cori possenti dalle atmosfere lontanamente Epic. In questa cornice gli Hollow Haze hanno dipinto il loro disco, un lavoro cupo e violento: sonorità oscure e violente, ritmiche veloci e lyrics imponenti che inchiodano l'ascoltatore. Per un esordio è sicuramente un lavoro degno di nota, anche se forse si poteva chiedere qualcosa di un po' più personale a gente dell'esperienza di Savio e Keying. Con questo non si intenda che stiamo parlando di un disco poco valido: al contrario, questo "Hollow Haze" è sicuramente un lavoro coinvolgente ed a tratti entusiasmante; solo che, come si diceva più sopra, richiede parecchi ascolti prima di conquistare. Questo, tra l'altro, può anche essere considerato un pregio: la mancata immediatezza di un disco lo rende spesso (anche se non sempre) meno soggetto alla noia sulla lunga distanza. Si potrebbe vedere questo lavoro come una scommessa: sicuramente qualcuno lo ascolterà un paio di volte e concluderà che non è granchè; ma coloro i quali, al contrario, lo degneranno di più attenzione, sono certo che li troverò in mezzo al pubblico dei concerti degli Hollow Haze, e senza dubbio definirli scatenati sarà un semplice eufemismo che non renderà onore nè al gruppo nè al pubblico.
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