HAWTHORNE HEIGHTS: THE SILENCE IN BLACK AND WHITE
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21/02/2006Hawthorne Heights, ovvero come appiccicare una band al trend (orribile rima) e confessarlo quasi candidamente nella bio. Il combo statunintese suona infatti quell’emocore molto melodico che in America è diventato, a seconda dei punti di vista il diavolo e l’acqua santa, with us or against us e chi più ne ha più ne metta, per la serie non andiamo oltre il manicheismo. Polemiche a parte, il debutto con “The Silence In Black And White” avviene dopo che un responsabile della Victory vede la band, formatasi da poco, in azione dal vivo e decide di metterli sotto contratto. Un’ottima scelta che porterà risultati corposi (si legga: vendite) nonostante l’album sia buono ma fin troppo contaminato da stilemi già sentiti. Il sound dei nostri non è molto peculiare e unisce emo, punk e una spruzzatina di metal a livello riffico e nelle sezioni di growl vocals ad opera di JT Woodruff; più di una volta vengono chiamati in causa i colleghi e labelmates Atreyu per via della riuscita alternanza tra parti più melodiche e altre più heavy, ma la sensazione generale è che, esclusi una manciata di ritornelli davvero riusciti (“Life On Standby”, il singolo “Niki FM”, “Ohio Is For Lovers” o “Wake Up Call”), gli Hawthorne Heights si perdano troppo per strada risultando inconcludenti. “The Silence In Black And White” mostra buone capacità, purtroppo ancora inibite dalla sindrome della scopiazzatura; rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi.
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