GRAND ILLUSION: Prince Of Paupers
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07/11/2011Perfetto. Difficile trovare un altro aggettivo per questo disco. Dopo gli ultimi due episodi ed un quasi-scioglimento, il trio delle meraviglie Sundell-Svensson-Rydholm, torna in una forma spettacolare, accompagnato in questo viaggio da ospiti illustri come Gregg Bissonette alla batteria, una buona dose di session alla chitarra (da Steve Lukather a Jay Graydon, passando per Tim Pierce), nonchè un vero mostro sacro che risponde al nome di Paul Buckmaster, pianista di Bowie e Elton John il quale si occupa degli arrangiamenti e direzione delle parti orchestrali in un paio di brani. Peter Sundell è in una forma vocale esagerata, vera goduria anche per un sordo amante della cacofonia, assolutamente disumano! Il disco procede sui classici standard sui quali la band svedese ci ha abituati, quindi il classico pezzo d'apertura tirato ("Gates Of Fire"), le dolci ballad ("So Faraway" e "Believe In Miracles"), l'AOR mainstream ("Better Believe It", veramente straordinaria), l'hard rock ("Eyes Of Ice" e "Winds Of Change"). Abbiamo tutto, e la cosa clamorosa è il livello delle composizioni e degli arrangiamenti, favolosi e mai fuori tema; a differenza degli altri lavori della band vi è una sorta di filone logico più marcato, meno esperimenti melodici a vantaggio di una maggiore semplicità, anche se quando si parla di Grand Illusion nulla è semplice. Il disco della riscossa, il disco che li riporta nell'Olimpo del genere, un disco di cui è impossibile non rimanerne affascinati.
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