GARY BARDEN: Eleventh Hour
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22/10/2011Quarto capitolo solista da parte dell'intraprendente singer inglese, questa volta aiutato dal suo fido nume tutelare Michael Voss, già con l'attempato singer nei Silver e nel progetto insieme a Michael Schenker. Gary ci offre oggi uno splendido esempio di hard rock di gran classe, senza età e senza preconcetti di sorta. Una via di mezzo tra i lavori con Schenker e Silver, brani di pregevole fattura messi al servizio di una grandissima voce. Voss compie un gran lavoro in sede di produzione e la botta sonora provocata da questo disco è tutto merito suo, idem per lo zampino in fase di scrittura: il livello è decisamente più alto rispetto agli ultimi lavori delle band precedenti citate in precedenza. Coinvolgente "Baghdad", messa in apertura fa pensare a qualcosa di più moderno e complesso nelle restanti canzoni, quando però si gusta "Fallen By The Wayside" ci si ricorda immediatamente di fronte a chi siamo: potenza e carisma allo stato brado. C'è spazio per qualcosa di più leggero come il rock melodico di "All In" e "Shine A Light On Me", allegra e trascinante. In chiusura ci regala una chicca nella una bella riedizione di "Don't Take Me For A Loser" del grande Gary Moore. Un gran bel disco, vero, sudato e onesto ad opera di uno dei più grandi cantanti che la terra d'albione abbia mai partorito.
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