GOROD: PROCESS OF A NEW DECLINE
data
10/06/2009Vergognosamente misconosiuti dal grande pubblico, un vero culto per una cerchia ristretta di headbangers, i transalpini Gorod si presentano, a distanza di tre anni dal capolavoro in sordina 'Leading Visions', con un altro pezzo da novanta. Registriamo, per dovere di cronaca, l'abbandono della batterista piccoletta, che era diventata un po' la mascotte dei deathster, a favore di tale Sam, che se non per l'aspetto estetico non fa rimpiangere minimamente la cara Sandrine. Se pensate che molte band che decidono di suonare techno death siano dispersive e fini a se stesse non posso darvi torto, ma vi posso assicurare che i Gorod fanno eccezione, almeno fino a questo momento. Quanto di buono possa essere stato detto in questo ambito, quanto di più cazzuto possa essere stato suonato, lo troviamo nelle undici tracce di 'Process Of A New Decline' che ci presenta una band in una veste meno brutale ma certamente più ponderata e ricercata, come dimostrano le armonizzazioni dell'opener "Disavow Your God", che pur mostrando una natura complessa e una fisionomia di complicatissimi schemi riffici, non lascia nulla al caso, non permette che una sola nota sia sacrificata al mero e vuoto tecnicismo e in questa scia si muovono, verso diverse direzioni, tutte le canzoni del disco: dai momenti meno acellerati come "Rebirth Of Senses" a mazzate come "Programmers Of Decline" fino a episodi di pura sublimazione melodico/acustica come "Watershed". Anche la produzione, imparagonabile a quella dei lavori precedenti, si dimostra all'altezza della situazione, con un risultato che non decurta minimamente l'aggressività della band pur mantenendo soluzioni foniche limpidissime. Se ogni uscita di questo genere si avvicinasse anche solo minimamente ai livelli di questo album, non ci sarebbe quasi spazio per nessun altro.
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