DECREPIT BIRTH: Axis Mundi
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12/12/2017Sette anni son passati dall'ultimo disco e sì che ne abbiamo sentito la mancanza. Ci voleva proprio un nuovo album dei Decrepit Birth. Ci piacerebbe parlare subito delle sensazioni a pelle, piuttosto che soffermarci troppo su altri aspetti. Il primo commento, quello a caldo, è stato: WOW. Con un leggero retrogusto, però, di WTF. Ma procediamo con ordine: dopo una intro, ci ritroviamo di fronte a "Spirit Guide", un bel pezzo, con melodie eccellenti, belle armonizzazioni, cambi di tempo, stacchetti. Persino un leggero inserimento di synth. Wow, questo non ce lo aspettavamo. Niente male. "The Sacred Geomerty" sembra uscita da 'Thelema 6' dei Behemoth. Pezzone assurdo, possente, tecnico, devastante. Anche la melodia di "Hyerogliphic" è spettacolare e sorprendente: finezze strumentali (complimenti a basso e batteria), armonizzazioni etc. Non male. Qui però ci tocca dire un paio di cose: innanzi tutto la produzione, non limpidissima, non marcia. Semplicemente fredda, asettica. Ottimo lavoro alla batteria, ma con un disco del genere forse una maggiore precisione sarebbe stata una buona idea. Parliamo poi del songwriting: belle idee, non sviluppate benissimo però. Manca quel tocco personale che ci si aspettava da maestri del genere, e una maggiore direzione. "Ascendant", ad esempio. Attacco classico, bella evoluzione melodica, syth poi blast beat etc. Insomma non si capisce bene dove vogliano andare a parare. Preferiamo, dal canto nostro, momenti meglio definiti tipo "Transcendental Paradox", col suo groove, i contro-tempi a cui fanno da contraltrare degli assoli niente male e una sana melodia. Siamo contentissimi di rivederli, però adesso aspettiamo il salto di qualità.
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