GONE COSMIC: Sideways In Time
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15/10/2019Un’eruzione di stoner rock scivola veloce lungo i pendii di un vulcano che ribolle di vetuste passioni anni settanta, magma caleidoscopico e dai colori psichedelici che ci ricopre, lasciandoci al contempo liberi di muoverci. In poche righe ecco l’immagine di un disco roccioso e che palpita di passioni esoteriche. A metà tra Black Sabbath, Rush prima maniera, Kyuss e più moderni Witchcraft, i Gone Cosmic ci accompagnano in un viaggio il cui trip musicale è innegabile. I pezzi vivono dell’alternarsi della componente più ruvida con armonie allucinogene, un mix già visto, ma che vive di strutture ed espressività personali. La poliedrica prestazione di Abbie Thurgood è ciliegina su una torta ricca di orpelli e particolarità ortografiche a cui il progetto sin da subito ci abitua. I ritornelli e l’intensità con cui i pezzi vengono resi ci investe annebbiando i sensi, anima che lascia il corpo, vivendo quel rarefatto e sulfureo percorso della psichedelica. D’improvviso poi torniamo a sensazioni fisiche concrete, alla presenza di chitarre e ritmiche che rimbombano nel corpo, tribale rituale nel quale entriamo ed usciamo da materia viva. Ci sono più punti in cui il progetto si cala perfettamente nel presente, suite rock che sublimano poi negli anni settanta, in totale libertà, lapilli soul che lampeggiano su uno sfondo decisamente poliedrico. Possiamo parlare addirittura di modern metal, perfettamente però calato nell’hard rock stoner in cui i Gone Cosmic veleggiano. La libertà con cui la band si esprime è davvero unica, emotività che colpisce anche i palati più raffinati grazie a tecnica sopraffina. Vi consigliamo vivamente l’ascolto di 'Sideways In Time', esempio di rara bellezza a metà tra presente e passato, senza diventare clone di nessuno. Vedremo se sapranno ripetersi in futuro, augurando loro una lunga carriera, visto che le premesse per un percorso musicale importante ci sono tutte.
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