GERSON: IL MIRACOLO
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19/11/2005A 3 anni di distanza dall’ottimo disco d’esordio omonimo tornano i milanesi Gerson, forti di un contratto con la varesina Tube Records. La loro ultima fatica si intitola “Il Miracolo” ed è caratterizzata da una delle copertine più brutte degli ultimi anni, che di certo non invoglia all’ascolto. Rispetto al grezzo ma efficace artwork dell’esordio, stavolta il layout del disco è davvero eccellente (forse troppo, per i miei gusti), e si capisce che la casa madre ha intenzione di puntare molto su questi quattro ragazzi milanesi. Tale fiducia è però pagata a prezzo di un forte ammorbidimento sonoro, che da un punk rock grezzo e sporco (ma tanto affascinante) passa ad un rock italiano pulito ma molto incisivo, mantenendo ancora quella parvenza di grezzume che ne aveva contraddistinto gli iniziali (seppur magri) successi. “Il Miracolo” è musicalmente più vicino ai Negrita che al punk: si tratta di rock ‘n’ roll puro e semplice, basato sull’ottima produzione di Andrea “Grunt” Giudici (che io ricordo per aver lavorato con gli Skruigners in occasione dell’ultimo “2003”) e sui belli arrangiamenti dei fratelli Gerson alle chitarre. Il nero della copertina di 3 anni fa, sulla quale capeggiava solo il logo della band, è sostituito da un ben più rasserenante azzurro, sul quale questa volta compaiono i volti deformati dei quattro membri della band. Tale passaggio non è affatto da sottovalutare: spesso infatti la copertina è studiata apposta per dare un idea ai potenziali acquirenti di quello che potrebbero trovare all’interno del cd che si accingono ad acquistare, ed è proprio questo il nostro caso. Se la semplice e brutale copertina dell’esordio (che implicitamente citava il famoso logo dei Motorhead) ci lasciava immaginare un suono sporco, grezzo e aggressivo, la nuova cover scelta per “Il Miracolo” ci rimanda a sonorità ben più miti e decisamente meno aggressive, seppur non certo rilassanti. Detto questo, il disco è onestamente bello: come ho già detto, infatti, il livello compositivo dei Gerson rimane alto, seppur con un così radicale cambiamento di genere. Molto bella è ad esempio l’opener “Tua Madre è Preoccupata”, molto ironica e decisamente divertente, o la title-track, o ancora la polemica “Overdose Da Tubo Catodico”, molto critica verso l’odierna società teledipendente. Tuttavia nessuna delle canzoni presenti sull’album appare, almeno a mio modo di vedere particolarmente incisiva, tanto che il livello medio della produzione non raggiunge mai livelli memorabili. In definitiva, “Il Miracolo” è un disco suonato bene e prodotto bene, ma non è un capolavoro: è semplicemente un buon disco, composto da 11 pezzi di buon rock ‘n’ roll, ma nulla più. E soprattutto, non è punk. Un passo indietro che dai Gerson non mi sarei mai aspettato.
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