GAIA EPICUS: SATRAP
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23/07/2003"Satrap" è l'album d'esordio dei norvegesi Gaia Epicus, un album noioso e ripetitivo. A tratti il buon lavoro fatto per il songwriting dei pezzi all'interno del platter viene notevolmente penalizzato dalla pessima prova del cantante Thomas Chr Hansen il quale non trovo sia in grado di eseguire questo tipo di linee vocali. Questa si potrebbe tranquillamente definire la recensione dell'album in questione, senza divulgarci nelle inutili spiegazioni e motivazioni che vengono qui di seguito. I Gaia Epicus propongono un Power Metal di ultima generazione piuttosto banale (Mi chiedo come si possano definire una band "Progressive Melodic Power Metal") e sono giunti al momento della registrazione dell'album con solo due dei membri fondatori del progetto all'attivo, affidandosi in extremis a dei guest musicians per la registrazione delle parti di batteria, tastiere e basso. Questo la dice un po' tutta sulla situazione all'interno della band dato che tutt'oggi la line-up del gruppo non è ancora completa. Il travagliato parto di quest'opera può aver influito in parte sulla pessima riuscita dei pezzi, che risultano per lo più incompleti. E' innegabile l'ottimo lavoro svolto dai musicisti che riescono a farsi notare in diverse occasioni con accattivanti riff e assoli di buona caratura, ma il continuo ripetersi di questi al suo interno e la mancanza di elementi di spicco che rendano un brano quantomeno "interessante" lo rendono un lavoro di medio-basso livello. A peggiorare le cose ci pensa poi la prestazione del singer, che si dimostra assolutamente inadatto a questo tipo di musica e quando tenta un acuto risulta persino imbarazzante. Anche le linee vocali da lui eseguite sono banali e scontate e, come se non bastasse, persino le liriche risultano inutili e create unicamente come "contorno" per la canzone. E cosa c'è di buono in questo "Satrap" allora? Come ho già detto in precedenza il songwriting dei pezzi in alcune occasioni si dimostra veramente stupefacente. In particolare trovo che una canzone come "Keepers Of Time" sia ben più completa e meritevole rispetto alle altre dell'album. Si tratta infatti di una canzone incalzante e ottimamente costruita in pieno stile Power Metal, con interessantissimi spunti da parte del tastierista (unico meritevole della sufficienza piena e al quale vanno i miei complimenti) e guarnita da ottimi elementi di contorno. Dopo una canzone del genere uno si aspetterebbe un album a dir poco entusiasmante, ed invece le uniche soddisfazioni le troviamo parzialmente nei musicisti, autori di buone canzoni come l'orecchiabile "Heavens Gate", la raffinata "Watch The Sky" e la strumentale "Innovation". Per quanto mi riguarda ritengo il lavoro in questione come un appuntamento mancato dalla band, che riesce si a farsi notare ma non osa come dovrebbe. Mi sento di poter dare un consiglio al duo norvegese: costruire una line-up solida, creare un certo feeling tra i musicisti e lavorare assieme con pazienza e criterio. Ma soprattutto: implementare un cantante, uno vero!
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