FEJD: EIFUR
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20/11/2010Secondo album, a poco più di un anno di distanza dall'uscita del precedente 'Storm', per gli svedesi Fejd. Ad animare nuovamente questa band nordica è un sano amore per il folk, folk che più tradizionale non si può; gli strumenti utilizzati dai componenti del gruppo sono, infatti, quelli della tradizione, e via quindi con cornamuse svedesi, flauti, corni, violini, fisarmoniche e persino lo scacciapensieri, per non parlare del cantato, rigorosamente in lingua svedese. A creare una novità in 'Eifur', questo il nome del nuovo album, rispetto al debutto, è la presenza delle chitarre, che, anche se decisamente poco incisive, nel primo disco non erano presenti del tutto. E via quindi, per un album che possiede tre sapori differenti al proprio interno; abbiamo brani molto allegri, cori da taverna ballabili in maniera scomposta quando il tasso alcolico si alza a dismisura, brani più tirati, figli dell'esperienza power di Lennart Specht, Thomas Antonsson ed Esko Salow, i tre Nostradameus (grandissima band!) presenti nella formazione, e, per finire, brani abbastanza d'atmosfera, dove gli strumenti tradizionali vengono utilizzati per creare una sorta di musica ambient decisamente particolare. Ben prodotto, ben suonato e ben scritto, tenendo ben presente la difficoltà nel conciliare tra loro così tanti strumenti, trovo sia particolarmente apprezzabile il singer Patrick Rimmerfors, dotato di un tono vocale molto simile a quello di Hansi Kursch. Forse non così innovativo e fresco quanto è stato il debutto, ma 'Eifur' lungo tutta la sua durata mantiene le promesse della vigilia, e si dimostra un buonissimo disco per tutti gli amanti del folk.
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