EYECONOCLAST: Unassigned Death Chapter
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14/05/2011Questo cd non spacca; bensì trita, devasta, fulmina, ti porta via come uno tsunami all'improvviso grazie (e non solo) ad una produzione megalitica opera di uno dei chitarristi della band stessa, al secolo Stefano Morabito aka Saul, eseguita presso i "16th Cellar Studios" di Roma, e già membro dei concittadini Hour Of Penance al pari del bassista. Breakdowns, controtempi, tumpa tumpa e doppia cassa triggerata, screaming, growling e voce pulita, cura e perizia sugli intarsi delle asce talmente taglienti che solo dei maniaci ossessionati avrebbero potuto affilarle in maniera così certosina. Riff rubati al primevo thrash Bay Area (Dark Angel su tutti, come non riconoscerli in "Axyom Of The Dyode Gods"), filtrati attraverso la seconda ondata death scandinava sulla falsariga degli At The Gates per intenderci (prestare orecchio a "Clustered Dead"), assoli, tapping, rallentamenti e una durata media dei brani che non scende mai sotto i 4 minuti; il tutto ammantato di melodia che non modifica il fine dell'opera: cioè brutalizzare senza annoiare. Nel booklet, molto curato, non manca quel pizzico di autoironia che rende ancor più piacevole la lettura e la ricerca di curiosità e collaboratori, si scoprono nomi quali frappa (dolce di pasticceria tipico romano), e Motoreddu who steals the carburetors che non necessita commenti. Facendo un veloce giro sul web ho scoperto che solo un paio di webzine che hanno recensito questa piccola gemma, mentre molte di più sono quelle straniere che gli hanno dato visibilità: la domanda che mi sorge spontanea è per quanto tempo ancora in Italia continueremo ad autoflagellarci ignorando band nostrane molto valide? Intanto la band ha da poco rilasciato un nuovo EP, pubblicandone una traccia sulla compilation allegata al magazine Terrorizer.
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