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EXODUS: FABULOUS DISASTER

data

02/03/2003
80


Genere: Thrash Metal
Etichetta: Combat
Anno: 1989

Con “Fabulous Disaster” gli Americani Exodus ci propongono circa 50 minuti di thrash tirato e votato all’headbanging più sfrenato. Se la voce di Steve “Zetro” Sousa, al secondo album con gli Exodus, non è così carismatica come quella del suo predecessore, il compianto Paul Baloff, non si può certo dire che risulti fuori luogo. Infatti il suo ringhio acido si integra perfettamente al suono grezzo prodotto dal duo Holt-Humolt alle sei corde. Premettendo che le tre canzoni migliori delle dieci che compongono il lavoro sono poste in apertura, va comunque sottolineato che il livello di ogni singolo pezzo è globalmente buono: “Fabulous Disaster” non è certo un album che annoia. Il citato trittico iniziale parte con “The Last Act Of Defiance”, che dopo una breve intro parlata si fa riconoscere subito per quello che è, una canzone diretta e con una parte ritmica importante nell’accompagnare e trascinare l’intera struttura del brano: se non ci credete fate attenzione in particolar modo al drumming di Tom Hunting, che non è certo un Hoglan o un Lombardo, ma compie il suo lavoro (che è quello di picchiare duro) senza alcuna pietà. La successiva title-track è da segnalare, oltre che per il valore strettamente musicale, anche per il testo in cui ad una ferrea critica a tutti i “potenti”, si affiancano inquietanti interrogativi sul futuro dell’umanità (“what kind of life do you expect for us to live?”), tematiche che riescono ad essere, purtroppo, sempre attuali. La terza traccia è “The Toxic Waltz”, sì un inno al thrash metal, ma anche un libretto d’istruzioni per chiunque si voglia avventuare nel pit durante un concerto metal: anche qui il testo riveste grande importanza e gronda di ironia…e sangue, leggetelo e sbellicatevi (“Come on and do the toxic waltz and slam your partner against the wall”)! Inutile sottolineare che questo brano è diventato uno degli episodi di punta della carriera degli Exodus. Ad impreziosire “Fabulous Disaster” ci sono anche un paio di cover, “Overdose” e “Low Rider” (vi lascio la curiosità di scoprire a chi appartengano) non certamente di stampo thrash, ma che assolutamente non sfigurano nell’insieme generale del lotto. Altri capitoli importanti di questo pezzo di storia metal firmata Exodus sono “Cajun Hell” e “Corruption”, brani tanto rocciosi nella registrazione in studio, quanto devastanti e coinvolgenti nell versioni dal vivo (potete, ad esempio, averne un assaggio nel live album “Good Friendly Violent Fun”). “Fabulous Disaster” è un album icona di un movimento che proprio con gli anni novanta comincia a dare qualche segno di cedimento, per poi riprendersi repentinamente verso fine millennio, grazie da un lato a nuovi gruppi capaci di apportare valide novità, dall’altro ad un prepotente ritorno di alcuni dei gruppi storici, simboli del glorioso passato degli Eighties. Gli Exodus non hanno mai raggiunto le vette di popolarità di Megadeth, Metallica o altri grandi gruppi thrash, a torto o a ragione non so, ma se quello che cercate è musica energica suonata con passione e onestà, divertimento e un pizzico di sana follia, allora gli Exodus non vi deluderanno minimamente e “Fabulous Disaster” potrebbe essere l’album giusto per farvi avvicinare a questo gruppo, che ha scritto pagine significative nella storia della nostra amata musica.

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