HAPPYLIFE: SWEET RESORT
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28/11/2005Ho voluto prendermi il giusto tempo per assimilare al meglio questo debut cd degli Happylife, il tutto per capire se la notevole impressione iniziale provocatami dalla musica di Kevin Brown e soci non fosse solo un fuoco di paglia, come capita invece per molte uscite presenti sul mercato. Ebbene, a distanza di numerosi ascolti, posso confermare senza dubbio tutte le mie prime sensazioni, trattandosi di un ottimo album dal tastabile feeling moderno. La musica del gruppo va a raccogliere e a rielaborare con buona personalità elementi a cavallo tra sound di matrice britannica e rock californiano, miscelando il tutto con aromi di classica derivazione pop. L'ottimo songwriting celato nei diversi brani, capace di passare con disinvoltura da un mood particolarmente grigio e triste a parti maggiormente melodiche ed accomodanti, sottolinea senza mezze misure la lodevole qualità artistica contenuta nel dischetto, resa ancora più marcata grazie al feeling di alcune sentite ballad quali la emozionante "Alive". Se a tutti gli elementi sin qui citati viene aggiunto un meticoloso lavoro svolto in fase di produzione, allora capirete come sia impossibile non consigliare a gran voce l'acquisto di un grande album come "Sweet Resort", un lavoro che non mancherà di catturare il cuore e l'anima di tutti i rockers capaci di guardare con personalità al terzo millennio, qui perfettamente introdotto dalla proposta dei meritevoli Happylife. Da ascoltare almeno una volta, anche per tutti i più intransingenti snob di queste tipologie sonore.
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