EXHUMED: SLAUGHTERCULT
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24/08/2003Immaginate di dover assistere per 35 minuti ad un'autopsia, ecco credo che l'ascolto di "Slaughtercult" degli Exhumed si possa riassumere così. Eh sì, perchè tra interiora umane, macchie di sangue sulle pareti bianche e odore sgradevole gli Exhumed ci sguazzano di gusto. Stiamo parlando di una band formatasi agli inizi degli anni '90, e che, dopo vari demo e split (tra cui segnalo lo split con gli spagnoli Haemorrhage) ha registrato nel 1998 il grandioso debut album "Gore Metal" (in cui compare anche un certo James Murphy in veste di produttore) acclamato da tutti i deathster\grinder del pianeta. Prodotto da Mieszko dei Nasum (altra band da tenere d'occhio), questo secondo full length "Slaughtercult" si muove su territori death-grind classici, tra riff martellanti, accellerazioni repentine e assoli che non concedono un attimo di tregua all'ascoltatore, il tutto condito con vocals che spaziano dallo scream con tonalità medio/alta (stile Jess Walker) al growl bassissimo che riporta alla mente l'inarrivabile Will Rahmer (Mortician). Pur ripentendo i classici stilemi gore\death\grind è sorprendente come l'album suoni fresco e mai noioso, portando gli Exhumed una spanna sopra alle altre band della scena assieme a bands come Haemorrhage, Dead Infection, Impaled, Regurgitate... Se amate i Carcass di "Reek Of Putrefaction" e " Symphonies Of Sickness" mischiati al thrash teutonico dei primi Kreator e Sodom e al death metal vecchia scuola, non potete lasciarvi perdere questo lavoro, che ripeto stupisce per freschezza e immedietazza oltre ovviamente che per le doti tecniche dei tre macellai americani ed all'humor nero che da sempre contraddistingue la band, canzoni come "Decrepit Cresendo", "A Lesson In Pathology" e "Funeral Fuck" vi strapperanno, oltre ai denti, anche qualche sorriso.
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