EGOIST: ULTRA-SELFISH REVOLUTION
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10/03/2009Stanislaw Wolonciej aka Egoist, polistrumentista polacco dalla idee poco chiare. Anzi, dalle idee chiare, ma sterili, inutili. "Ultra-Selfish Revolution" è il suo secondo lavoro, il primo per la Selfmadegod, e si manifesta con un metal/rock sperimentale privo di qualsiasi logica creativa. Tutto sembra montato a tavolino da questo ragazzo che possiamo definire come il Frank Zappa dei poveri - perdonami Frank per aver nominato invano il tuo nome. Partiture sempliciotte, ritmiche quasi sempre statiche su cui il buon Stanislao tenta ad innestarvi elettronica, qualche effettaccio, utilizzo di synth mai incisivo ed un riffing moderno che spesso rimanda alla scena NU/Alternative. Tecnica quasi nulla ed una voce fastidiosissima, anonima, che rende i brani ancora più irritanti. In un paio di brani viene addirittura scomodato l'ex Pestilence Patrick Mameli, ma il risultato non cambia ed il cd scivola via senza lasciare niente. Nessun colpo vincente, piatto in tutto il suo incedere pseudo-creativo, ammorbante a causa del nulla cosmico proposto. Presentato come un genio, un innovatore, Egoist è soltanto un venditore di note con una preparazione musicale importante che non riesce a far esplodere. L'etichetta ci chiede di esplorare il suo punto di vista musicale. Bene, fatto, e non credo ci sia motivo di ribadire quale sia il mio punto di vista in merito a questo fantomatico suo punto di vista. O no?
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