EDGE OF PARADISE: Universe
data
14/11/2019Negli utlimi tempi la Frontiers sta puntando molto su band di metallo sinfonico con signorine dietro al microfono, ma con risultati non proprio memorabili. Come nel caso degli Edge Of Paradise, altro gruppo alle prese con il symphonic metal dal taglio più grezzo, simil industrialoide e per certi versi tunzettaro (vedi la title track) rispetto alla media, ma che non sposta di una virgola il valore finale della proposta: appena sufficiente e sorretta da poca personalità. Il quintetto americano non riesce ad andare oltre ritmiche e riff elementari, a melodie poco accattivanti, mentre la vocalist Margarita Bonet, la quale non possiederà capacità canore eccezionali, ma si mostra funzionale allo stile, non riesce a smuovere sempre una barca pesantemente ancorata alla carenza di idee, lei stessa sempre fissa su registri stantii e modulazioni spesso lagnose (quel sussurrare sensuale perenne in tutti i brani alla lunga annoia. Abbiamo già ampiamente dato negli anni Ottanta). Poco male se gli Egde Of Paradise non inventano nulla, non è certo questo il loro intento e certo non siamo noi a chiederlo, ma più creatività e sostanza sarebbero gradite. Il cosiddetto tocco moderno, il tiro elettronico/industriale sono davvero poca cosa, non incidono in nessun modo (molta cornice e poca tela). Nel complesso siamo di fronte ad uscita fuori tempo massimo, per un sottogenere, tra l'altro, in cui neanche più chi ha dato vita al movimento riesce a dire qualcosa di interessante.
Commenti