DOMINE: ANCIENT SPIRIT RISING

Il ritorno dei nostrani Domine si preannuncia come una di quelle pietre dello scandalo che spaccano in due, se non la critica, quanto meno il pubblico: dai trascorsi Epic della band, da sempre fedele al suo sound caratteristico, si giunge infatti a questa nuova creatura, decisamente sperimentale. Riusciranno i nostri a non inimicarsi i fedelissimi defenders dell'Epic più tradizionalista? Solo il tempo potrà dircelo. Per il momento, tutto ciò che si può dire è che i Domine hanno partorito un figliolo bello e sano, un disco da far invidia a molte band ben più avviate di loro: "Ancient Spirit Rising" è infatti un disco di indiscutibile valore, che pur creando quella famosa frattura con il passato di cui si parlava poc'anzi, getta un ponte verso un futuro musicale maturo ed introspettivo. L'alternanza stilistica che caratterizza i pezzi di questo disco oscilla tra gli estremi più tirati e quelli più melodici, citando abbondantemente dalle band che hanno costituito la "scuola" dei Domine. Troviamo così canzoni che arrivano alla melodicità progressiva dei Kansas come passaggi chitarristici degni dei Queen, rivisitazioni di musica classica e doppia cassa roboante in un labirinto di sonorità ipnotiche e coinvolgenti. Che si parli della cavalcata "On The Wings Of The Firebird", della ballad prog "Another Time, Another Place, Another Space", dell'Happy Metal di "Sky Rider" o della suite "The Lady Of Chalot", questo disco spazia tra generi completamente diversi ed estremamente distanti tra loro, fondendoli in una nuova sonorità personale, impregnandoli di liriche introspettive ed idealistiche: meno Elric e più Domine, meno letteratura e più musicisti. Impeccabile la performance della band, sia a livello personale che di gruppo: non che ci si aspettasse di meno, ma constatarlo, soprattutto a questi livelli, fa sempre piacere. Un applauso dunque ai Domine, che con questo lavoro dimostrano di avere una stoffa rara e particolarmente pregiata.