DODECAHEDRON: Dodecahedron
data
31/01/2012Dissonanze progressive e furia da blackster all'avanguardia. Spoken word zombificato e qualche sfogo in pustole simil jazzate. Gli olandesi Dodecahedron la sanno già lunga e giocano più di una carta, anche se spesso abbiamo avuto l'impressione di una forzatura nell'esecuzione di strutture di per sé già complesse. Niente è lineare in questo labirinto infernale costruito attorno a melodie sotterranee, ritmiche serratissime, a vocalizzi anemici e spettrali, e difeso da una vocazione per la devastazione sonora consapevole come poche altre volte capita di ascoltare. Oltre questi aspetti che disegnano il lato positivo di 'Dodecahedron', affiora pesantemente il comparto tecnico del quintetto che, seppur invidiabile e di una perizia strabiliante, non sempre è al servizio dei brani. Anzi, il più delle volte figura come lezioso, se non gratuito, in special modo nelle tracce dal minutaggio cospicuo. Difetto che alla lunga pregiudica non poco la valutazione finale di un disco comunque ambizioso ed a tratti prezioso. Ad ogni modo scommettiamo fin da subito che i Dodecahedron sapranno stupirci per davvero già dal prossimo lavoro da cui ci aspettiamo significative evoluzioni stilistiche.
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