DIVINE ASCENSION: Liberator
data
30/01/2015Dalla terra dei canguri, non certo rinomata per le sonorità symphonic/power metal (forse l'unica eccezione potrebbe essere rappresentata dai buoni Vanishing Point), tornano i Divine Ascension con un lavoro formalmente impeccabile, ma come il precedente debut 'As The Truth Appears' lascia insinuare più di un dubbio in fatto di originalità. Se tecnicamente evidenziano un ottimo grado di preparazione (cosa peraltro abbastanza comune alla stragrande maggioranza degli act impegnati in queste sonorità), alla band di Melbourne dobbiamo rimproverare loro il solito viziaccio di battere lidi già ampiamente sfruttati da altre entità in un passato neanche troppo recente: Nightwish (anche se la bella voce di Jennifer non ha l'impostazione lirica della Turunen o della Simons, piuttosto vicina invece a quella della nostra Cristina Scabbia oppure ad Elize Ryd), After Forever e Within Temptation, sono i soliti nomi arcinoti che ci vengono subito in mente; insomma, farina del loro sacco non è che ce ne sia molta. Il cd si fa comunque assai apprezzare per la possente produzione dove spesso i suoni sono colmi di groove (ad esempio nella composita "My Contender Lies"), ma che sanno rendersi decisamente potenti nella quasi metalcore "Stronger" o melodici senza sconfinare nella mera mielosità come nella ballad "Sorrow Sacrifice", quindi a loro vantaggio c'è una certa varietà nella stesura dei brani, fatto sicuramente da non trascurare. Belle e di una certa suggestione le mai invadenti orchestrazioni che trovano la loro miglior gratificazione nella notevole "Final Stand , molto diretta dai tratti epicheggianti marchiati a fuoco dalla coppia d'asce e da una dirompente sezione ritmica.
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