DIE APOKALYPTISCHEN REITER: The Greatest Of The Best
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04/12/2011Questa band è sempre stata un mistero, Dei in patria, sconosciuti o quasi fuori dai propri confini, di difficile collocazione a livello di proposta e per questo maggiormente interessanti, ma al contempo altrettanto snobbati. Per i neofiti di questo combo germanico parliamo di una band che propone un gran bel miscuglio di symphonic, folk e death con alcune contaminazioni ambient e caratterizzato dalla gran parte dei testi cantati in lingua madre, veramente originali ed intriganti così come il loro spettacolo dal vivo che coglie la teatralità di un Alice Cooper meets Lordi in chiave teutonica. Arrivano a compiere i sedici anni di attività colma di successi, esibizioni in mezzo mondo e una gran bella collezione di canzoni contenute in questo dischetto. E' facile e ipnotico lasciarsi prendere da brani potenti e tirati come "Die Boten", "Adrenalin", oppure su sterzate folk come "Der Seemann", rallentamenti e piacevoli incisi come in "We'll Never Die", oppure "Nach Der Ebbe", e su tutte il brano che dà il nome ai quattro cavalieri dell'apocalisse di Weimer. Un disco assolutamente da considerare qualora si sia colpevolmente all'oscuro di quanto prodotto dai baldi crucchi, mentre per chi ha già tutto passi pure oltre.
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