DIE APOKALYPTISCHEN REITER: RIDERS ON THE STORM
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22/08/2006Puntuali come un orologio tedesco si rifanno vivi i Die Apokalyptischen Reiter, protagonisti ormai di una carriera decennale a base di metal, umorismo ed ecletticità che li ha proiettati a ragione in quel gruppo di band talmente peculiari che vanno quasi obbligatoriamente tenute d’occhio. E’ vero che l’ultima fatica dei nostri, il discreto “Samurai”, si limitava a ricalcare le cose buone già fatte in passato ma sarebbe ben difficile cercare di uscire dal seminato che i Reiter hanno loro stessi creato e sfido chiunque a negare la validità, pur derivativa, del già citato platter. Il nuovo “Riders On The Storm” non cambia granchè le coordinate già impostate dai cinque simpatici tedeschi (definirli ‘folli’, al giorno d’oggi, sarebbe decisamente un’esagerazione) e si rivela come da copione un ottimo album di metal melodico straripante di influenze. L’inizio è stavolta davvero al fulmicotone con “Friede Sei Mit Dir” e la title-track, veloci, potenti e trascinanti, che lasciano spazio ad un disco sostenuto ma che sa ben infilare melodia dove richiesta, si vedano “Seemann” o la ballad “Liebe”. Tra il thrash di “Himmelskind”, le pesanti influenze elettroniche (era ora!!) di “Feuer”, la caduta a vuoto della pacchiana strumentale “In The Land Of White Horses” o le sonorità etniche/new age della chiusura di “Mmmh” (il brano migliore del lotto insieme alla opener ed alla già citata “Feuer”) “Riders On The Storm” fila liscio come l’olio e ti fa venire voglia di riascoltarlo, ancora ed ancora. La carica eversiva dei Reiter è ormai smorzata, ma la qualità del loro songwriting è al giorno d'oggi solida e robusta più che mai.
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