DESTRÖYER 666: Never Surrender
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04/03/2023Avete presente quell’amico figo che tutti abbiamo avuto? Quello che a vent’anni aveva la vita sociale più interessante e rimorchiava più di tutti? Ecco, immaginate di incontrarlo vent’anni dopo e vedere che non è cambiato, non nel senso che è ancora figo, nel senso che fa le stesse cose che faceva vent’anni prima pensando di aver trovato la formula per la vita. Questa è la sensazione che ho avuto ascoltando le nove tracce del nuovo album dei Deströyer 666. ‘Never Surrender’ è un omaggio al metal anni '80, un album retrò che farà la felicità dei fan di Venom e Celtic Frost, ma anche primi Kreator e non solo. La title track che apre le danze sembra davvero uscita dagli anni 80, con i suoi assoli old school e riff che riecheggiano Venom, Celtic Frost ma anche, a sorpresa, heavy metal tradizionale in puro stile preastiano. “Adraste” è un bel pezzo, che vira maggiormente verso il black metal pur restando in binari old school coi suoi coretti ignoranti, il bridge quadratissimo e le chitarre ottantiane. Questo pezzo suona parecchio ‘Wildfire’. “Guillotine” continua verso la via che porta al thrash old school con tanto di assolo cromatico dal gusto NWOBHM accompagnato da un testo degno del Maestro Domenico Bini. O da post di Matteo Salvini. Uno dei momenti migliori è “Mirror’s Edge” con le sue galoppate da metal tradizionale, il bel riff nel bridge e gli assoli. Unica nota stonata, si fa per dire, è l’estrema pulizia nella produzione, forse un po’ troppo per essere pienamente efficace. Per il resto niente di particolarmente interessante da segnalare, a parte la pestona “Rather Death”, il pezzo più BM dell’ensemble, e la lenta ed epica “Batavia’s Graveyard”, che chiude questo monumento all’inossidabile vecchia scuola. Non vi cambierà la vita, ma spegnendo il cervello vi farà divertire e non poco.
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